mercoledì 2 febbraio 2022

L'inflazione dei migliori


Sale ancora l’inflazione che in gennaio arriva al 4,8%, per l’Italia è il valore più alto da 26 anni. Lo scorso dicembre l’indice si attestava al 3,9%. Il cosiddetto “carrello della spesa” ossia il sotto indice che raggruppa i prodotti a maggior frequenza di acquisto (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) arriva al 3,2% dal 2,4% di dicembre.

Il governo dei migliori si conferma tra i peggiori. "Eh, ma in Germania hanno l'inflazione più alta della nostra!". Vero, ma la loro scende... la nostra sale. E poi in Francia, dove non governa Sua Maestà Draghi, hanno una inflazione al 3,3%.

Cristina Freguja, direttore centrale per le Statistiche Sociali e il Welfare dell’Istat, nella conferenza stampa dopo la diffusione dei dati del carovita a gennaio, ha dichiarato: "L’andamento dell’inflazione desta preoccupazione non solo per le conseguenze economiche ma anche per quelle sociali". L'impatto inflazionistico sarà più ampio sulle famiglie più povere e sui ceti medi.

L’Unione Nazionale Consumatori parla di una “Caporetto per le tasche delle famiglie” e di una stangata record da 1.783 euro per coppie senza figli, 1.715 per coppie con 2 figli.

L'ennesimo regalo del Governo dei Migliori e della maggioranza che lo sostiene!


martedì 1 febbraio 2022

Quei pericolosi estremisti portoghesi...

 



Il suo governo ha alzato il reddito minimo, portandolo a 616 euro mensili.
Ha ridotto l'orario di lavoro a 35 ore settimanali.
Ha abbassato l'iva dal 23 al 13%.

Poi si è presentato davanti agli elettori, chiedendo un secondo mandato per continuare e perfezionare l'azione di governo. Ha ricevuto un plebiscito di voti: 41,7 %, 117 seggi su 230, ovvero maggioranza assoluta.

Si chiama António Luís Santos da Costa, non è un pericoloso bolscevico, ma l'ex sindaco di Lisbona. La sua azione politica non è figlia del marxismo declinato in chiave leninista, ma del buon senso. 
"Questa è la vittoria del buon senso e la continuità delle politiche che ci hanno portato dove siamo. Voglio credere che questo sarà un altro passo avanti verso una ripresa economica e sociale post pandemia", confermano i suoi elettori.
Costa non viene considerato un estremista, un radicale. Il Partito Socialista di Portogallo, di cui Costa è il leader, viene considerato un partito di centrosinistra, non di sinistra.

Adesso domandiamoci dove verrebbe collocato in Italia un movimento politico che proponesse reddito minimo, settimana lavorativa di 35 ore e abbassamento dell'Iva del dieci per cento.
All'estrema sinistra, probabilmente. E questo dovrebbe bastare per farci capire quanto si sia spostato a destra questo Paese negli ultimi anni.


lunedì 31 gennaio 2022

L'implosione degli incapaci

 


Che la destra italiana sia tra le peggiori destre europee è difficilmente confutabile. L'infinito penzolare tra nostalgismo e xenofobia, tra tradizionalismo e liberismo, ha consentito a Salvini, Meloni e roba varia di governare in molti territori d'Italia e di avere un numero di grandi elettori mai così alto nella storia della Repubblica.

Eppure la destra non è stata capace di proporre un solo nome decente per il Quirinale e si è avvitata su se stessa, nonostante avesse di fronte un nano politico come Renzi, un Partito Democratico immobilizzato dalle correnti e un MoVimento 5 Stelle ridotto ai minimi termini.

Dopo l'avvitamento è giunta la deflagrazione: il "centrodestra" (che di centro ha davvero poco, visto che la Lega e Fratelli d'Italia sono nettamente la componente maggioritaria della coalizione) non esiste più. A dirlo non è un vecchio comunista, ma la stessa Meloni, la quale ha dimostrato di essere tutt'altro che una volpe politica, visto che le hanno messo e sottratto candidature sotto gli occhi senza che la pasionaria della Garbatella se ne accorgesse.

La rielezione di Mattarella è stata la prova definitiva dell'incapacità politica di quello schieramento: nonostante i numeri mai così alti, nonostante avversari tutt'altro che in forma, la destra ha fallito ogni prova.

Ed è delizioso, per chi fortunatamente vive dall'altra parte della barricata rispetto a questi nazional-sovranisti in salsa liberista, anche se a sinistra ci sono macerie ormai antiche, constatare come quello schieramento stia realizzando una splendida vajassata, come si direbbe a Napoli. Volano gli stracci, signori.

Mentre sul volto della Meloni si alternano il paonazzo e il blu tenebra, mentre Salvini blatera di una federazione all'americana della destra, mentre Forza Italia e i centristi continuano palesemente a flirtare con Renzi, Calenda e robetta varia, i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato emettono la sentenza definitiva:

"C’è chi ha voluto tradire e distruggere il centrodestra? Noi lo ricostruiremo più forte di prima, ma senza trasformisti dell’ultim’ora ed estremisti legati a ideologie sconfitte dalla Storia che antepongono vittorie di Pirro al bene comune".

In poche parole: basta con i Toti, ma basta anche coi fascisti come Meloni. Lo dicono loro, non noi. Ed è tutto fantastico.

Ora. L'esperienza dovrebbe spingerci a non dare mai per sconfitta definitivamente quella coalizione e lo stato dell'arte all'interno della sinistra, sia di quella legata interessata a un "campo progressista" con le forze di centro, sia quella che vuole invece realizzare una unità delle forze di sinistra, non possono dare adito a grandi ottimismi. 
Loro, quelli là, i destri, stanno semplicemente dimostrando plasticamente ciò che abbiamo sempre sostenuto: sono totalmente incapaci. In passato, però, si sono rimangiati tutto: potrebbero fare lo stesso anche questa volta.

sabato 29 gennaio 2022

Presidenzialismo? No, grazie!



Non era nemmeno cominciato l'ottavo e ultimo scrutinio di queste pessime elezioni presidenziali e già si alzava forte la voce di una infausta speranza: "Mattarella sia l'ultimo presidente eletto dal Parlamento".

Non si era ancora raggiunto il quorum su quel galantuomo di Sergio Mattarella e già molti esponenti politici si affrettavano a dichiarare di voler realizzare il vecchio disegno della destra italiana: l'elezione diretta del Presidente della Repubblica.

Il sogno di Almirante potrebbe diventare realtà tra sette anni o forse meno. E il fatto che a proporlo siano soprattutto Meloni, Renzi e Giorgetti non deve stupire: la destra ha sempre voluto che non vi fosse un arbitro, un garante della Costituzione nata dalla Resistenza.

I Padri Costituenti, menti raffinate e politici di tutt'altra levatura rispetto a quelli che abbiamo visto indegnamente pascolare nelle aule del Parlamento in questa settimana, immaginarono una Repubblica parlamentare e non presidenziale proprio per evitare quelle tendenze plebiscitarie, tanto care alle destre, che una elezione diretta del Presidente inevitabilmente produrrebbe.

I costituenti volevano un arbitro, non un giocatore. Una persona che rappresentasse un punto di unione, non di divisione. Un garante di tutti, non solo di chi lo ha eletto. Uno che faccia ciò che è giusto, non ciò che porta voti.

È bene dirlo subito: il presidenzialismo è pericoloso, specie in Italia. Non può e non deve trovare sponde, terreno fertile, sostegno.

Il fatto che il Parlamento, per la seconda volta nella storia, abbia dovuto rieleggere il Presidente uscente non deve portare a cambiare il metodo di elezione del Presidente, ma a cambiare radicalmente la composizione del Parlamento stesso.

Un Parlamento in cui c'è troppa destra, anche tra i banchi della sinistra.

Mattarella Bis



Un parlamento di pavidi e di incapaci non è riuscito a trovare un'alternativa a un galantuomo come Mattarella.

Il fallimento totale della maggioranza, della destra (mai così numerosa), dei "kingmaker" come Renzi e Salvini.

Delusione. E disgusto.

venerdì 28 gennaio 2022

Fallimento totale



La prova di forza della destra, fatta sulle spalle dei cittadini e sulla pelle delle Istituzioni repubblicane, ha prodotto il nulla.

La maggioranza dell'assembramento, quella indegna accozzaglia che sostiene il governo Draghi, ha le ossa rotte e dimostra plasticamente che il suo unico collante sia spartirsi i soldi del PNRR, mica governare il Paese.

La destra è polverizzata, disintegrata dalle incapacità di Salvini, dall'inconsistenza di Forza Italia, dalla schizofrenia della Meloni.

Il PD riuscirà a proporre un nome decente? Boh.

Matteo Renzi finirà di atteggiarsi a kingmaker, visto che sta proponendo ogni giorno un candidato diverso, ma nemmeno uno di quei nomi viene portato in aula? Mah

Il Movimento 5 stelle, che ormai ha più correnti interne della DC della Prima Repubblica, sarà capace di trovare con PD e LeU un candidato da portare in aula? Chissà!

Che politica di basso livello...

Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare



La destra voterà Casellati Alberti Serbelloni Mazzanti.
Giorgia Meloni lo ha appena comunicato ai giornalisti.

Ricordate la rosa dei candidati della destra? Pera, Nordio e Moratti. Nessuno dei tre è mai stato candidato nell'aula di Montecitorio. La famosa compattezza della destra, di cui Giorgina d' 'a Garbatella blatera, è talmente granitica che riescono a presentare una rosa di tre nomi, ma non hanno la forza di presentare uno dei tre all'Aula.

Voteranno la Casellati, presidente del Senato e, quindi, seconda carica dello Stato. Una tutta impellicciata che, sulle scale del tribunale, urlava sguaiatamente che Silvio era innocente perché davvero credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Salvo poi darla in custodia a una igienista dentale.
La Casellati inveiva contro la magistratura, colpevole di indagare su quell'increscioso episodio.

Può una persona con questo curriculum diventare Presidente della Repubblica, quindi capo del Consiglio Superiore della Magistratura?
Secondo la destra, si.

La Casellati era quella che, quando si parlava delle "cene galanti" e delle "olgettine", difendeva Silvio perché "è sempre stato un uomo buono, che dava tanti soldi a tante persone bisognose".
La Casellati si è sempre dichiarata contraria alle unioni civili e ai matrimoni omosessuali. Sostiene che la legge 194, quella sulla interruzione di gravidanza, vada abolita. Ritiene che la pillola RU486 "strizza l'occhio alla cultura della morte". Auspica la castrazione chimica.

Può una donna con queste posizioni diventare Presidente della Repubblica, ovvero rappresentante di tutte o della maggioranza delle donne italiane?
Secondo la destra, si.

La Casellati è stata convinta sostenitrice della Boss-Fini, ritiene fondamentale il reato di immigrazione clandestina, sostiene che "la difesa sia sempre legittima", ovvero che ci si può armare e si può sparare quando ci si sente in pericolo.

Può una persona con queste posizioni diventare Presidente della Repubblica?
Secondo la destra, si.

La Casellati, a proposito di fecondazione eterologa, ha dichiarato: "l'Italia è piena di figli dell'eterologa perché frutto del rapporto di una donna col lattaio di turno". 

Può una donna così elegante diventare Presidente della Repubblica? Secondo la destra, si.

Bene. Allora se la voti la destra. Difficilmente si poteva trovare una candidatura più divisiva, ma la destra italiana è stata capace di questo ennesimo capolavoro delle cloache.

giovedì 27 gennaio 2022

E' una grande presidente! Una santa!



"Belloni adora camminare: esce di casa alle prime luci dell’alba, tuta e scarpe da ginnastica, impiega un’ora per arrivare alla Farnesina. Ogni giorno, che sia sole o pioggia cambia poco. Alle sette e mezza si è già fatta una doccia ed è alla sua scrivania."

Il Corriere della Sera, dopo averci fatto lo scroto alla pizzaiola con l'Apostolo delle Genti, l'Unto dal Signore, alias Mario Draghi, comincia l'opera di lecchinaggio nei confronti di Elisabetta Belloni, tra le principali candidate al Quirinale.

"Autorevole ma non autoritaria, una capacità eccezionale di relazioni esterne, intese come tali ma anche umane, nel mondo diplomatico, economico, istituzionale, compreso quello dei Servizi, con cui ha lavorato fianco a fianco quando dirigeva l’Unità di crisi. Non si stacca mai dal suo cellulare, ma stacca veramente quando nel weekend si gode la sua casa nella campagna aretina, insieme ai suoi adorati tre pastori alsaziani e alle gioie di un orto che ama curare con le sue mani."

Ad esempio, un Bersani...



"Serve un presidente super partes".
E pensano a Draghi, che sta sempre e solo da una parte: quella delle elites economiche e finanziarie.
E pensano a Casini, un democristiano che è stato a destra e a sinistra senza pudore.
E pensano alla Casellati, una che difendeva Silvio nell'affaire Ruby nipote di Mubarak.

Serve un presidente super partes, dicono.
E siamo tutti d'accordo. Un Pertini, magari. Uomo di parte. Un partigiano. Un socialista. Semplicemente il presidente della Repubblica più amato di sempre. 

Un uomo di parte, che fu super partes.

Non esiste più un Pertini? Siamo d'accordo. Altro livello, altra pasta. Magari, però, guardandosi intorno, si potrebbe trovare anche oggi un uomo di parte capace di essere super partes.

Uno che, pur avendo una storia e un presente non certo democristiani, può rappresentare un punto di equilibrio e un garante della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista.

mercoledì 26 gennaio 2022

Indecenze destre



La destra non ha mai avuto così tanti voti in Parlamento per eleggere il Presidente della Repubblica.

Se non riesce a presentare un candidato decente è perché non ha una classe dirigente decente.

Decenni a lamentarsi, poi si presenta l'occasione buona... e niente. Non riescono ad andare oltre un Berlusconi, un Crosetto, una Casellati Alberti Serbelloni Mazzanti.

Capiamo che un Pertini o persino un Mattarella siano ontologicamente impossibili nel campo della destra italiana, ma possibile che non si riesca a proporre un nome decente?

mercoledì 22 dicembre 2021

Nonno in conferenza


 

"Dobbiamo aiutare imprese e famiglie".
In questo ordine, giusto per far capire l'ordine delle priorità: prima le imprese, poi le famiglie.

"Il Governo resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento, la sfida principale resta far aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo e risolvere le debolezze strutturali a partire dalle disuguaglianze."

Ah ecco... ora si capisce perché la riforma dell'Irpef regala soldi ai ricchi ed è praticamente impercettibile per i poveri (e per la classe media, sempre più impoverita).

"Non è esclusa l’applicazione del tampone anche per i vaccinati". Quindi si è passati dal green pass... al super green pass... per poi tornare ai tamponi. Per tutti: vaccinati e novax. Adesso immagino i novax prenderci per i fondelli perché ci siamo vaccinati.

"Sono un nonno al servizio delle istituzioni. Oggi si sono create le condizioni indipendentemente da chi sarà premier". Traduzione: non sarò io il premier, io voglio andare al Quirinale, lì dove vanno i nonni al servizio delle Istituzioni.

Sarà felice la destra, che non vede l'ora di andare a votare e se ne sbatte di spedire Berlusconi al Quirinale.

Sarà felice il PD, che si venderà come una propria vittoria il fatto che al Quirinale ci vada Draghi e non Berlusconi.

Saranno infelici i lavoratori, che si ritroveranno un tecnocrate come Presidente della Repubblica e Meloni o Salvini come premier.

"La precarietà del lavoro è certamente uno dei motivi per cui non si mette su famiglia, è uno dei temi aperti nel confronto con le forze sociali. Abbiamo aperto un tavolo sulle pensioni, ma si parlerà anche di questo."

C'è poco da parlare: la precarietà va abolita, i contratti di lavoro precari vanno cancellati.

"È una misura che ha dato molto beneficio, ma ha creato distorsioni e frodi. L’aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni ha prodotto il risultato che oggi un’unità di efficientamento energetico costa molto più di prima".

Embè, se lasci il mercato libero di speculare... quello specula. Se l'energia non è in mano allo Stato, ma ai privati... i privati producono distorsioni e frodi. E' l'abc del capitalismo, Mario.

Comunque stai tranquillo: quel fantoccio che hai messo al ministero della Transizione Energetica (sic!) parla di nucleare ogni giorno, quindi è chiaro dove volete andare a parare.

La conferenza stampa è andata avanti, ma il voltastomaco ci ha impedito di continuare a seguirla. Ci scuserete

L'inflazione dei migliori

Sale ancora l’inflazione che in gennaio arriva al 4,8%, per l’Italia è il valore più alto da 26 anni. Lo scorso dicembre l’indice si attesta...